Modulistica

Modello di dichiarazione di nazionalità veneta e richiesta cittadinanza

Modulo unificato per l’iscrizione ad una Anagrafe del Lombardo-veneto (veneta,insubre,mantovana) CON OPZIONE DI DOMANDA DI DOCUMENTO DI IDENTITA’

Modulo di richiesta permesso di soggiono per il territorio delle Venetie e Lombardo-Veneto

Modulo per il voto alla Assemblea di membri in zonta (formato PDF)

Delibera del Presidente del Tribunale – n° 1 del 2017

Delibera del presidente del Tribunale

Vista la costituzione di Aggregazione Veneta quale ente che intende favorire i diritti umani dei veneti attraverso la raccolta di autodichiarazioni di nazionalità;

Visto l’ attuale statuto di Aggregazione Veneta le cui garanzie attualmente  non pregiudicano il fondamento e la configurazione della Anagrafe del Popolo Veneto;

Visti  i criteri di anagrafe dei cittadini veneti accettati da Aggregazione Veneta identici a quelli di Anagrafe del popolo Veneto;

il Presidente Decreta

il provveditore dell’Anagrafe o membro da lui delegato è autorizzato a partecipare alla Aggregazione Veneta purché  le Istituzioni di Autogoverno non vengano in alcun modo menomate della sovranità o violate negli statuti e nelle leggi, nel qual caso gli atti anche firmati sono giuridicamente nulli.

Il Presidente

F.I.

Nomina dei funsionari de l’Anagrafe del Popoło Veneto

In qualità de Presidente suplente del Tribunałe del Popoło Veneto, oficiałixo la nomina dei seguenti funsionari de l’Anagrafe, su proposta de l’Asenblea.

El çitadin Mirco Mengarda de Zenzenighe xe nominà funsionario de l’Anagrafe par łe provinçe de Belun e Trento.
El çitadin Luigi Giacon de San Martin de Lovari xe nominà funsionario de l’Anagrafe par łe provinçe de Padova, Treviso e Venesia.
El çitadin Amedeo Moras de Pordenon xe nominà funsionario de l’Anagrafe par łe provinçe de Pordenon e Udin.
El çitadin Andrea Lunardon de Sitadea xe nominà funsionario de l’Anagrafe par łe provinçe de Vicensa, Verona e Rovigo.
El çitadin Beniamino Salice de Saviore dell’Adamello xe nominà funsionario de l’Anagrafe par łe provinçe de Berghem e Bresa.

Il Presidente
F.I.

Nuovo presidente supplente

Moeca di Stato VenetoCon Legge 27 agosto 2014 l’Assemblea del Popolo Veneto ha nominato Federico Ioverno  quale nuovo presidente supplente del Tribunale del Popolo Veneto.  L’assemblea ha ringraziato il presidente uscente, Luca Lera, per la supplenza sostenuta in questi anni.

 

 

 

Nuovo presidente supplente

Con Legge 13 ottobre 2011 l’Assemblea del Popolo Veneto ha nominato Luca Lera quale nuovo presidente supplente del Tribunale del Popolo Veneto.

Il testo di delibera recita:

“Data l’asensa del presidente del Tribunale, ła necessità ed urgenza e łe speciałi condision, ai sensi del Statuto del Tribunał, l’asenblea vota l’elesion de un “Presidente supplente del Tribunale”.
Se candida i menbri Busato e Lera
L’Asenblea nomina presidente suplente del Tribunałe del Popoło Veneto Luca Lera e bate łe man. ”
Il Governo si è unito alla scelta congratulandosi.

Aperte le votazioni per nuovi magistrati del popolo veneto

Con decreto del Presidente del Tribunale del 19 giugno 2010, ratificato dal Governo del Popolo Veneto sono aperte le votazioni per nuovi magistrati del popolo veneto. Per notizie sul magistrato veneto si veda qui.

Il voto è riservato ai cittadini veneti o alle persone che abbiano i requisiti per ottenere la cittadinanza.

Per questo tipo di carica di alta moralità, non sono richieste autocandidature, dovrebbe essere la carica, attraverso i cittadini elettori, che trova la persona adatta.

Tuttavia, per i cittadini che non sanno chi votare, ecco dei magistrati eletti e confermati nel 2010 (già cittadini veneti).

Francesca Carrarini, nata a Zevio (VR)
Loris Palmerini, nato a Padova
Sandrino Speri, nato a Verona

Per votare cliccare sul collecamento “VOGLIO VOTARE”, apparirà la pagina di voto, al termine del voto si verrà riportati su questo sito

VOGLIO VOTARE

Decreto del Presidente: Indizione delle elezioni di Magistratura Veneta

Il presidente del Tribunale del Popolo Veneto, nell’esercizio delle funzioni istituzionali di garante della sovranità dell’ordinamento giuridico, dei diritti umani e dei diritti di cittadinanza quali conferiti dal Popolo Veneto:

  • sentito il parere del presidente del Governo ;
  • vista la dichiarazione di sovranità dello Stato delle Venetie del 15 marzo 2009;
  • vista la legge dell’Assemblea del 27 giugno 2009 che riapre le elezioni per via telematica di nuovi membri in zonta all’Assemblea per quanto concerne le modalità di voto;

In virtù dei poteri conferiti dalla legge e dal popolo veneto

Il Presidente decreta le elezioni di
nuovi magistrati del popolo veneto

Le elezioni sono aperte dalle ore 08.00 del giorno 20 giugno 2010 alle ore 20.00 del giorno 21 giugno 2010.

Possono ad esprimere la loro preferenza tutti i cittadini regolarmente iscritti alla anagrafe aventi anni 18 e diritto di voto.

Come si vota

  1. nel periodo indicato ogni cittadino regolarmente iscritto alla anagrafe del popolo veneto può votare per un magistrato del popolo veneto ;
  2. i cittadini di nazionalità lombarda e mantovana possono votare previa richiesta di iscrizione ad apposite liste tenute presso il Tribunale delle Venetie per magistrati della rispettiva nazionalità;
  3. gli aventi diritto non ancora cittadini dello Stato possono richiedere la cittadinanza anche contestualmente alla espressione del voto;
  4. il voto si esprime con modalità telematiche, vale a dire attraverso l’apposito sito web, o via email, o via fax o via telefono; per motivi eccezionali può essere autorizzata la spedizione del modulo cartaceo;
  5. il voto via web si esprime collegandosi al sito http://www.statoveneto.net/tribunale/2010/06/20/aperte-le-votazioni-per-nuovi-magistrati-del-popolo-veneto/ ;
  6. per votare via email e fax il cittadino visualizza il modulo di voto online , lo copia , e lo spedisce accompagnato da copia del documento di identità o patente all’indirizzo emai– tribunale(AT)statoveneto.net (mettere @ al posto di (AT) ) , o al numero fax 0497964835
  7. per votare per telefono il cittadino telefona al presidente del tribunale e, accertata l’identità del votante, si accorda per esprimere il voto che verrà registrato entro 48 ore nel sito telematico.
  8. quando almeno 3 cittadini ne facciano richiesta, un magistrato del popolo veneto può presiedere un seggio ove sia possibile il voto via web, notificando al presidente del Tribunale il luogo, la data e la durata della sessione e una stima dei voti attesi;
  9. al fine di controllare l’avvenuto conteggio del voto espresso, se il modulo o la procedura lo permettono, il cittadino ha la facoltà di indicare un codice di fantasia con il quale il voto verrà rappresentato nel sito senza l’indicazione dei dati del votante

    validità del voto

  10. il cittadino può esprimere una sola preferenza per un solo magistrato scelto fra i candidati se pubblicati, o indicando un cittadino con i requisiti di eleggibilità;
  11. i nuovi magistrati eletti vengono dichiarati tali il venerdì di ogni settimana o il giorno non festivo precedente, o secondo disponibilità del personale abilitato, ma può essere richiesto il riconteggio immediato quando sia certo che nuovi voti sono stati espressi; può essere richiesto il riconteggio se vi sono necessità di magistratura ;
  12. I nuovi magistrati eletti vengono immediatamente comunicati al presidente del Governo il quale segnala eventuali incompatibilità o mancanza di requisiti ;

candidatura

  1. il cittadino che intenda pubblicizzare e la propria candidatura a magistrato deve comunicarlo al presidente del Tribunale del Popolo veneto che pubblica la candidatura sul sito ufficiale entro 48 ore dalla richiesta; ogni pubblicità è vietata a chi abbia incarichi pubblici e a coloro che detengono il controllo di mezzi di comunicazione di massa;
  2. è nulla l’elezione di chi è stato escluso da sentenza definitiva;
  3. i nominati a magistrato del popolo veneto possono essere già stati eletti membri dell’assemblea ma non possono esercitare le funzioni di membro dell’assemblea fino a 3 mesi dopo l’ultimo incarico o funzione di magistratura svolta;
  4. il magistrato che rinunci alla carica non può più esercitarla per 5 anni ;
  5. tutte le amministrazioni nel territorio e i servizi di pubblica utilità debbono promuovono le elezioni di magistrati in conformità alle leggi;
  6. è fatto obbligo ai giornali e alle televisioni che insistano sul territorio anche solo parzialmente o accidentalmente di dare notizia delle elezioni dei magistrati a pena di condanna risarcitoria ed esclusione dall’attività;
  7. chiunque interferisca con le elezioni o con lo svolgimento di singole sue attività può essere processato sul posto dal presidente del seggio o messo agli arresti;

Il presente decreto ha valore di legge dello Stato delle Venetie per delega del Popolo Veneto. E’ obbligo di rispettarlo e farlo rispettare da chiunque sul territorio nazionale veneto.

Il Presidente del Tribunale

Francesca Carrarini

Verona, 19 06 2010

La figura e le funzioni del Magistrato del popolo Veneto

Il “Magistrato del Popolo Veneto” è stato istituito per rendere effettivi i diritti di giustizia dei cittadini veneti nella giurisdizione di Autogoverno del Popolo Veneto. Questa giurisdizione nasce da un diritto originario del popolo veneto, e sebbene attualmente conculcata è stato legalmente riconosciuto che la giustizia italiana non ha giurisdizione sul territorio lombardo veneto (il c.d. “difetto assoluto”).

L’esistenza di una magistratura in grado di garantire un processo equo nel rispetto dei diritti umani, e che agisca in conformità alla legge, indipendente dal governo ed imparziale, è un requisito che il diritto internazionale richiede per il riconoscimento di uno Stato.

I magistrati dunque non possono essere “nominati” dal governo, ma debbono essere nominati per concorso o eletti .

Il magistrato del popolo veneto e’ appunto una figura indipendente dal potere politico il cui scopo è quello di garantire l’effettività e l’efficacia della giustizia veneta.

Il suo principale lavoro è quello di partecipare al processo in qualità di presidente del processo, nel quale esso  vigila in modo che il processo si svolga nel pieno rispetto dei requisiti legali e sostanziali di un processo equo.
Per questo egli lavora a stretto contatto con la giuria popolare,  aiutandola nella produzione della sentenza, ma senza cercare di influenzarla o di guidarla nel giudizio, tuttavia fornendo ai giurati tutti gli elementi necessari al giudizio, specialmente i limiti legali di quello che non può essere scavalcato (per esempio la condanna di un individuo in base alle preferenze sessuali è vietata dal diritto internazionale).

Nel processo veneto la sentenza non è dunque prodotta dal magistrato o da un singolo giudice (ad eccezione delle sentenze del Presidente del Tribunale su questioni di diritto ed ordinamentali) ma viene prodotta da una giuria rappresentativa del popolo veneto, che viene creata sorteggiando dagli iscritti all’anagrafe. La giuria emette la sentenza in nome del popolo veneto. Il magistrato la approva e la consegna al presidente del Tribunale la pubblica se non riscontra incompatibilità con l’ordinamento.

Il magistrato del popolo veneto dunque generalmente non lavora a tempo pieno nella giustizia, ma viene chiamato per il processo.

Il magistrato può quindi essere anche membro del parlamento o del governo, purché nel processo non sia in conflitto per interesse personale, parentale o politico.

Il titolo di Magistrato del Popolo Veneto viene conferito su votazione dai cittadini del popolo veneto regolarmente iscritti all’anagrafe

L’essere magistrato del popolo veneto o il presiedere un processo o un arbitrato non da diritto ad alcuna indennità o stipendio, se non in quanto previsto da specifici decreti del Presidente del Tribunale.

Il titolo di Magistrato veneto può essere revocato per indegnità o condanna.

Le competenze richieste per lo svolgimento del ruolo di magistrato in un processo sono l’onesta morale ed intellettuale, la capacità di mantenere l’imparzialità in una discussione, la conoscenza minima dei diritti degli imputati che verranno comunque indicati dalla amministrazione della giustizia veneta.

Essere “magistrato del popolo veneto” oltre che essere indice di qualità personali, conferisce anche il dovere di mantenersi fedeli ai requisiti che i votanti hanno riconosciuto.

Le votazioni per il conferimento del titolo di Magistrato del popolo veneto sono saltuarie e secondo esigenza, e sono state effettuate nell’aprile del 2000. Si effettueranno nel giugno-luglio del 2010.

Risultato del voto per la magistratura veneta

Grazie per aver votato. Al termine della votazione pubblicheremo in questa pagina i risultati definitivi.

Se devi ancora completare l’iscrizione anagrafica ti raccomandiamo di completarla subito spedendo questo il modulo debitamente compilato e firmato, accompagnato da fotocopia di documento di riconoscimento (con foto) , come patente, passaporto ecc. altrimenti il tuo voto non potrà essere considerato valido.

Può anche sottoscrivere il mandato per liberare il Lombardo Veneto dall’occupazione italiana (clicchi su http://autogoverno.net/mandato ) o la petizione per il riconoscimento della lingua veneta ( http://autogoverno.net/lengua/ )

Tribunale del popolo veneto

http://autogoverno.net/mandatohttp://autogoverno.net/mandatohttp://autogoverno.net/mandato

COMUNICATO SUL SEQUESTRO DI ARMI

Comunicato Stampa dell’ presidente dell’Autogoverno del Popolo Veneto /Stato delle Venetie

Nelle cronache dei giornali del 5 novembre sono stati associati all'”Autogoverno del popolo Veneto” e allo “Stato delle Venetie”  persone da noi lungamente bandite e fatti a noi del tutto estranei.

Quelle persone infatti non rappresentano in alcun modo le nostre Istituzioni da agosto 2009, e questo era anche facilmente verificabile sul nostro sito ufficiale, ma c’è da dire che abbiamo più volte notificato la stampa di questi fatti.

Per tanto, al di là delle oscure motivazioni che hanno portato a questa confusione, è doveroso il ripristino dell’immagine danneggiata e chiediamo a chiunque di diffondere integralmente quanto segue e l’elencazione di questi fatti.

L’articolo 2 della Legge Costituzionale numero 340 del 1971 riconosce testualmente il diritto all’”autogoverno del popolo veneto” .

Questo diritto va però esercitato seguendo il procedimento di cui alla legge n.881 del 1977 e secondo quanto stabilito dal diritto internazionale.

Il diritto internazionale richiede che gli Istituti di autogoverno di un popolo rispettino questi limiti:
– in esse si svolgano elezioni democratiche, trasparenti e veritiere
– vengano riconosciute i diritti umani, la parità dei sessi, il rispetto delle leggi interne (stato di diritto)
– la magistratura agisca secondo la legge in maniera indipendente dal potere politico
– venga fatto il massimo sforzo per preservare la pace
– molte altre regole

Nel 1997 Loris Palmerini ha individuato per la prima volta nelle leggi questa via di esercizio del diritto di autogoverno del popolo veneto, via che si percorre senza attendere alcun consenso da parte dell’Italia che anzi per legge è obbligata a riconoscerlo e promuovelro . Infatti all’articolo 1 della legge n.881/1977 è sancito l’obbligo internazionale dello Stato italiano di modificare il suo ordinamento per rendere effettivi questi diritti di autogoverno e di autodeterminazione seguendo le regole dettate dalle Istituzioni di Autogoverno. Nel 2006  Loris Palmerini ha dimostrato anche che il plebiscito del 1866 con cui il Lombardo Veneto fu unito all’Italia è invalido e legalmente nullo in quanto il plebiscito non fu di tutto il lombardo-veneto ma fu fatto senza il voto dei veneti di Bergamo e Brescia e dei lombardi. Precedentemente si parlò solo di “truffa” ossia di brogli, che è cosa ben diversa dalla radicale invalidità legale per inefficacia. A riprova della volontà di invasione del Governo Italiano, esso invase il territorio prima del voto, su apparente presa in consegna non da legittimi rappresentanti dei veneti per quanto concerne la terra veneta, ma da 3 prestanome dei Savoia privi di titolo legale. Palmerini ha dimostrato questo recuperando l’informazione dal memoriale dello stesso Commissario italiano che gestì l’annessione e che riportò questi fatti una volta entrato in inimicizia con i Savoia circa 20 anni dopo. Inoltre, il voto del plescito fu pubblicato 3 giorni prima del voto stesso. Tutto ciò legalmente da diritto a Istituzioni Nazionali Venete sovrane,  però non da diritto a nessuno di creare istituzioni di autogoverno che non corrispondano al diritto internazionale o di imbracciare le armi senza autorizzazione di Istituzioni conformi al diritto internazionale.

Loris Palmerini, ha lavorato fin dal 1998 per convincere sempre più veneti ad esercitare i diritti del popolo veneto seguendo il diritto internazionale, seguendo attentamente i procedimenti e i requisiti legali da esso richiesti, sempre in forma pacifica e mai inneggiando all’uso delle armi o alla violenza privata, nè tanto meno inneggiando ad discriminazioni etniche o razziali di qualunque genere, pur criticando il governo del territorio da parte dell’Amministrazione italiana.

Nel 1999, ai sensi dell’art.2 L.n.340/1971 e ai sensi del diritto di cui agli artt.1,2,3 della L.n.881/1977 su iniziativa dello stesso Palmerini, sono state autodeterminate prima l’anagrafe del Popolo Veneto, poi il Governo e l’Assemblea, infine il Tribunale del Popolo Veneto che ha presieduto fino al 5 settembre 2009.

Negli anni la costituzione ed organizzazione ed esercizio di queste Istituzioni, sotto la sua vigilanza quale presidente del Tribunale, è stato riconosciuto legale dalle magistrature di Padova e Venezia, oltre che dalla Presidenza della Repubblica e dal Governo italiano stesso, notificato a mezzo di tutte le sue prefetture del lombardo-veneto fin dal 2000. Alcune persone negli anni hanno ottenuto benefici fiscali e penali dalle iniziative legali ricorrendo alle Istituzioni di Autogoverno in quanto per legge territoritorialmente competenti. Altre persone, dopo aver partecipato si sono ritirate, altre ovviamente ne hanno approfittato per discutibili interessi personali o di bottega politica.

Purtroppo oggi ci troviamo di fronte ad una grande errore o mistificazione della Stampa e dello Stato Italiano che vogliono associare le Istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto a persone che con l’Autogoverno non hanno più nulla a che fare in quanto abbracciano una ideologia del tutto diversa che vuole ammantarsi di una legalità che non gli appartiene. (aggiornamento febbraio 2010 ) Cosa che non poteva essere sfuggita come risulta da diverse intercettazioni pubblicate nel gennaio 2010.

Alcuni personaggi estromessi dalle Istituzioni nel agosto 2009 a norma di statuto in quanto  avevano sistematicamente violato gli stessi (non per la questione armi che non era nota), fingono oggi di essere le Istituzioni legali di Autogoverno, quando invece per noi hanno solo tentato di sovvertire il nostro ordinamento interno senza riuscirci legalmente e concretamente.

La stampa ha anche associato alla nascita e alla fondazione dell’Autogoverno la Life, ma nè la LIFE nè qualche altro partito o sindacato hanno partecipato alla fondazione delle Istituzioni. Né l’Autogoverno del Popolo Veneto è sul piano del “governo Serenissimo” perché  quest’ultimo è incompatibile con il diritto internazionale su diversi dei punti sopra detti.

La ultradecennale e pacifica azione di rivendicazione legale dei diritti del popolo veneto su basi legali e storico giuridiche è frutto di Loris Palmerini, che ne è stato l’artefice primario e l’ideatore.  Pure Giuseppe Segato, che partecipò alla fondazione, se ne staccò dopo 6 mesi circa, conservando nel cuore l’amore per il progetto dimostrato dal fatto che nonostante la Magistratura gli fece pressione perché inguaiasse le Istituzioni di Autogoverno e i suoi fondatori, chiedendogli esplicitamente di coinvolgerle nelle azioni dei Serenissimi alle quali sono sempre state estranee, egli rifiutò preferendo patire carcere aggiuntivo piuttosto che inventare accuse false.

E’ vero invece che nel 2006 la LIFE  Treviso (non già tutta la Life nè c’è mai stato consenso da parte dei suoi vertici), ha presentato una istanza al tribunale di Venezia per far valere i diritti di autogoverno del popolo veneto. Sebbene non fosse la prima tentata causa, essa  era per la prima volta  basata sui studi storici e giuridici di Palmerini Loris riguardo il referendum del 1946 e l’annessione del 1866, ed infatti a sostegno della causa stavo il libro “la repubblica mai nata” pubblicato solo nel 2007. L’ingente mole di documenti  hanno costretto il giudice dello Stato Italiano a sentenziare la non giurisdizione italiana nel lombardo veneto tecnicamente dichiarandosi in “difetto assoluto di giurisdizione” (Sent. Trib. Civ. Venezia 20 febbraio 2008 Giudice Zacco). Questo atto giuridico, ancorché limitato ad un processo civile, è un fatto che è legittimo aspettarsi ogni procuratore conosca e che per la prima volta riconosce che la Giustizia Italiana non è obbligatoria nel territorio, ma solo di fatto “volontaria” per mancanza di informazione dei veneti.

Con questo non si vuole assolutamente dire che è diritto di chiunque imbracciare le armi: NO, le cose devono farsi secondo le regole istituzionali di Autogoverno come noi abbiamo sempre fatto, il territorio appartiene comunque a delle Istituzioni legittime e legali.

Oggi è possibile dunque chiedere il Giudice Veneto in un processo, e il bilinguismo. Ad esempio, nel 2008 e nel 2009 Palmerini ha presentato diverse richieste in tal senso, e nel settembre 2009 con 345 persone firmatarie ha presentato ricorso a Strasburgo contro l’Italia per violazione di queste leggi internazionali.

Ritornando alla associazione delle Istituzioni di Autogoverno alla “połisia veneta” di Treviso, nel 2008 Quaglia è stato compatto membro della iniziative legali e pacifiche, tanto che con Palmerini e altri 22 firmatarai ha presentato a Strasburgo un ricorso volto a far valere i diritti di autogoverno e del giudice naturale, sostanzialmente ancora scritto e ideato da Palmerini sulla base dei suoi lavori, tant’è che nel ricorso compare anche la richiesta di verificare che le Commissioni Tributarie sono illegali. Purtroppo, una volta diventato capo del Governo nel 2009 Quaglia ha operato nella totale mancanza di rispetto delle stessi leggi di Autogoverno, le stesse di cui chiedeva il riconoscimento allo Stato Italiano quale diritto. Inoltre, Palmerini ha infine scoperto che le Istituzioni di Autogoverno venivano usate per scopi personali di tipo fiscale che denunciò prontamente all’assemblea. Quaglia ha allora subito dopo cominciato ad infangare il buon nome e la reputazione di Palmerini con accuse del tutto infondate, provocando la spaccatura dell’Assemblea.. Tuttavia l’Assemblea di autogoverno riunitasi straordinariamente apposta il 29 agosto su richiesta di 3 parlamentari, come da statuto, ha interdetto a vita insieme a Quaglia i suoi ministri Bortotto, Franceschi, Zanatta, Pesce, Berton ed altri. Le accuse a Palmerini non sono mai state provata nemmeno con uno straccio di prova, pur tuttavia sono state raccolte da movimenti politici (PNV, i Veneti) al fine di boicottare la candidatura politica di Palmerini come rappresentante degli interessi del popolo veneto. (aggiornamento febbraio 2010) . Nel corso dei mesi successivi all’inchiesta sulla “polisia” Quaglia ha anche mentito su questi fatti, venendo sistematicamente sbugiardato dalla stampa, perfino con la pubblicazione di intercettazioni telefoniche con anche Palmerini che indagato non è mai stato perché fin dall’inizio aveva mostrato il pieno rispetto della volontà dell’Assemblea, certamente contraria all’ipotesi di armamenti.

E’ emerso dalle inchieste che quelli della “Polisia Veneta” , già dichiarati “banditi” dalle istituzioni di Autogoverno dal Agosto 2009,  hanno continuato a disconoscere le leggi di autogoverno tentando di usurpare insegne, simboli, nomi e funzioni, continuando nel settembre 2009 quando scesero in parata a Cittadella. Questo anche una volta violando la reputazione e la proprietà intellettuale e i marchi di Loris Palmerini, materiale in uso alla Istituzione che oggi sono da lui rappresentate come deciso dall’Assemblea del 5 settembre 2009. La magistratura italiana interpellata nel novembre 2009 sulla questione non ha operato in alcun modo permettendo che si confondessero le persone oneste con i banditi.

E’ chiaro che dalle notizie di giornale che furono pubblicate sull’uso di armi e possibili sequestri di persona, le prime vittime di questi atti sono state proprio le Istituzioni di Autogoverno del popolo Veneto e che purtroppo esse, pur tentando di tutelare l’immagine istituzionale con una azione anche legale, anche contro altri movimenti che hanno attuato pratiche simili nel recente passato, sono state abilmente mescolate con queste persone facinorose già distintesi in passato per azioni di stampo militaresco ma suicida proprio sul piano militare.

Le Istituzioni anno chiesto venise pubblicato integralmente questo comunicato, avvertendo che consideravano un danno ogni notizia in qualunque forma atta ad associare le Istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto legalmente rappresentate da Palmerini con persone che non centrano anche quando per loro conto erroneamente interpretano le leggi e il messaggio politico pacifico che noi portiamo.

Ma riuscirono solo in parte a evitare il danno d’immagine e la confusione ingenerata dalla incapacità di distinguere le cose pubblicamente ingenerata dalla Questura di Treviso. Occorre dire che il comandate della Polisia Veneta, Bortotto, era già stato estromesso dalla Polizia italiana proprio dal Questore Carmine, facendo scadere tutta la questione a una mera diatriba provinciale con reciproche accuse di truffe e problemi psichiatrici. Con tutto ciò nulla ha a che vedere il progetto di legale autogoverno e i diritti del popolo veneto iniziato da Palmerini nel 1998 e proseguito per oltre un decennio.

Il sito ufficiale delle Istituzioni di Autogoverno del popolo Veneto è http://www.statoveneto.net, e comprende, quali insegne e marchi di fatto le diciture “autogoverno del popolo veneto”, “Stato delle Venetie” , “Governo del Popolo Veneto”, “Tribunale del Popolo Veneto”, e il simbolo del leone in “moeca” utilizzato fin dal 2002.

A breve, ogni sito diffamatorio verrà fatto sequestrare e interdire, l’immagine risarcita.

Padova ,6 novembre 2009
La Presidenza del Governo del Popolo Veneto
Autogoverno del Popolo Veneto /Stato delle Venetie
v.Rossi 73 − 35030 Rubano, PD – Venetie
Tel 347 1416187 Fax: 049 7964835
Email: governo#statoveneto.net
Sito: http://www.statoveneto.net/