Lo Stato delle Venetie aperto ad accogliere istanze
L’Autogoverno del Popolo Veneto – Stato delle Venetie non ha mai avuto a che fare né con il progetto dei Serenissimi del 1997, né con quello del 2014, nè con altri tentativi di organizzare movimenti armati di liberazione o meno, nè con alcun arresto o rinvio a processo.
Noi perseguiamo da sempre la via legale e pacifica, non solo in onore della bandiera veneta che recita “Pax tibi Marce, evangelista meus” ma perché non ne abbiamo bisogno: abbiamo infatti il diritto legale interno ed internazionale all’autogoverno e all’autodeterminazione del popolo veneto, da noi esercitato fin dal 1999, e dato che l’Italia non li riconosce, abbiamo il modo pacifico di pretendere ora e subito la sovranità del Lombardo-Veneto.
Fin dal 1997 ho cercato di spiegare il percorso legale anche ai Serenissimi, e poi a tanti altri gruppi, purtroppo spesso inutilmente.
C’ è infatti sempre stata una resistenza ideologica di alcune persone dato che il percorso proposto non è un progetto di ripristino della Repubblica di Venezia detta la Serenissima tal quale, ma costoro non hanno mai voluto accettare che semplicemente non è possibile farlo per la mancanza di elezioni e parità dei diritti della repubblica.
Così è stato facile per lo stato italiano, occupante abusivo del Lombardo-Veneto, strumentalizzare queste situazioni, in modo da spacciare ogni pretesa di legalità come una pretesa terrorista. Ecco perché non è servito nemmeno la mia richiesta di chiedere di essere sentito dai magistrati che indagavano su di loro nel 1997 per parlare di diritto all’autogoverno. Era ovvio che non mi avrebbero nemmeno convocato, ed anzi ho rischiato di finire io stesso impigliato nelle denunce che non mi riguardavano e sono stato salvato dalla onestà e serietà di Bepin Segato. D’altra parte oggi sappiamo che le indagini erano condotte da alcuni magistrati oggi confermati dediti all’abuso e a condotte illecite.
I fondamenti legali da me messi in luce fin dal 1997 sono una via legale molto precisa e sicura, ma molto stretta, e per questo è stata clonata, travisata e deviata da diversi cloni e dai progetti referendari intra o extra istituzioni italiane. Tuttavia tutti questi cloni sono finiti fuori gioco con le scoperte del 2006 sulla sovranità rubata del Lombardo-Veneto, e oramai il percorso è obbligato verso il ritorno all’ultimo Stato sovrano da noi avuto.
Date queste pregiudiziali ideologiche e complicazioni personali, la nuova ondata di arresti di persone più o meno innocenti, non possono vedere una iniziativa delle Istituzioni di Autogoverno in loro soccorso, come non l’hanno vista i rinvii a giudizio per chi ha creduto di farsi un corpo armato senza rispettare gli statuti.
Tuttavia le Istituzioni sono sempre pronte e disponibili ad assecondare ogni richiesta di loro intervento giuridico quando sia chiara ed inequivocabile la volontà da parte dell’interessato con espressa richiesta.
D’altra parte, essendoci molti truffatori che emulano il nostro operato, mi sento di dover ripetere quanto ho sempre sostenuto, e cioè che nei tribunali non si deve fare politica (dando modo al magistrato di farlo a sua volta). In particolare in quelli italiani, dove è già spesso impossibile avere ragione perfino quando le leggi sono dalla parte dell’imputato in maniera cristallina. Purtroppo occorre dire che se ci si rifà a Stati defunti prima che i popoli potessero votare, come la Repubblica Veneta, non esistono diritti “umani” valevoli, e d’altra parte a quel tempo non esistevano.
Occorre quindi rifarsi al 1866, cioè a quando il Governo italiano ha creato un governo fantoccio per usurpare la sovranità del Lombardo-Vento, fatto dimostrato e oggettivo, impugnabile giudizialmente, e che dimostra che lo Stato Italiano non ha titolo legale sul territorio, né mai lo avrà fino a quanto perdurerà lo stato di occupazione. Solo quando noi in autogoverno, in tutto il Lombardo-Veneto, potremo svolgere il plebiscito che si doveva fare nel 1866, solo allora l’Italia potrà essere legittimata. A mio avviso ogni altro tentativo di arrivare all’indipendenza è destinato non solo a fallire, ma se si tenta pure di giustificare una azione con una teoria giuridica infondata si va di sicuro ad aggravare i guai in cui ci si trova. Purtroppo si può imparare da chi sta già pagando caramente la propria arroganza intellettuale.
Loris Palmerini
Presidente del Governo delle Venetie
Presidente del Governo Federale delle Lombardo-Veneto