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15 Ottobre 2009

cronistoria del tentato colpo di stato

admin Comunicati Stampa autogoverno, berton polisia, bortotto, colpo di stato, decaduto, dichiarazione, franceschi, paramilitare, połisia, popolo, quaglia, veneta, veneto, zanatta

Cronistoria di un mancato colpo di stato.

Il giorno 9 agosto 2009, nell’ambito di un controllo di password informatiche richiesto da Zanatta (ministro degli esteri) Loris Palmerini, Presidente del Tribunale del Popolo Veneto fin dal 1999, verifica che le password sono a posto (e allora perché fu richiesto il controllo) e viene a scoprire casualmente  gravi illeciti da parte sua e di Quaglia, compresi reati fiscali fuori dalla legislazione veneta collegati a San Marino, in un momento in cui lo Stato Italiano lo ha accerchiato con la finanza.

Queste attività finanziarie personali di Quaglia  con San Marino fatte attraverso le Istituzioni di Autogoverno, non solo erano del tutto incompatibili con le funzioni pubbliche, ma rischiavano di produrre l’arresto di innocento di innocenti coinvolti a loro insaputa, cosa che avrebbe gettato nel completo discredito le Istituzioni di Autogoverno. A queste nefandezze di Quaglia si sommavano  altre precedenti gravi violazioni dello statuto, come la messa in campo di organizzazione poliziesca senza decreti regolativi (la cosidetta “Poesia veneta”), l’annuncio stampa di volerla armare, nonché la totale incapacità  di regolarizzarla a posteriori  seppure richiesta dal presidente del Tribunale. Inoltre Quaglia aveva  mentito al parlamento il 7 luglio sulla volontà di armare il corpo di polizia per il quale invece aveva cercato forniture già qualche giorno dopo da alcuni fornitori che hanno testimoniato.

Verso il 15 agosto Palmerini mostra al presidente dell’Assemblea, Caltarossa ed altri,  le prove dei crimini di Quaglia, e Caltarossa il giorno 17, su richiesta di 4 parlamentari (come da statuto)  convoca urgentemente l’assemblea per il giorno 29, 6 giorni prima della data fissata con legge per il 5 settembre. I parlamentari richiedenti erano Caltarossa, Carrarini F, De Pieri, Marchioro.

Caltarossa era  presidente dell’Assemblea fin dal 19 marzo 2009. Infatti  l’Assemblea lo aveva nominato in sostituzione di Quaglia in quanto nominato  Capo del Governo e fuori ruolo dal Parlamento per incompatibilità. La presidenza dell’Assemblea a  Caltarossa (primo dei più votati dopo Quaglia) derivava dall’obbligo statutario di risolvere subito le incompatibilità. In ogni caso Quaglia stesso per mesi ha riconosciuto Caltarossa come capo dell’Assemblea perfino rivolgendosi a lui alla fine di giugno per la convocazione di una assemblea straordinaria per ottenere poteri speciali.

Nel pomeriggio del giorno 18  Palmerini chiede pubblicamente le dimissioni di Quaglia, rendendo noto di avergli chiesto direttamente le dimissioni senza esito, e che mostrerà a tutto il parlamento le prove che rendevano necessaria la sua decadenza il giorno 29.

Il 19 agosto Quaglia afferma che la notte prima lui e i suoi ministri (non approvati dal  Parlamento) avevano con un deKreto di fatto preso tutti i poteri, dichiarando sospeso Palmerini, dichiarandosi lui stesso Capo dell’Assemblea, nominando dei magistrati suoi amici, dichiarando sospesa la legge del parlamento che apriva le elezioni intergrative dell’assemblea, convocava l’assemblea per il 30 agosto.

Insomma tentavano il colpo di Stato con alcuni compari, tenendo all’oscuro i parlamentari delle vere ragioni della richiesta di dimissioni.

Analizzando  “deKreto” del 19 agosto  di tentato colpo di Stato di Quaglia si vede la sua totale illegalità

1)  ha dichiarato “sospeso” Palmerini Loris dalla presidenza del Tribunale del Popolo  Veneto, ma lo Statuto di fondazione del Tribunale lo impedisce in quanto  afferma chiaramente che il Presidente del Tribunale agisce nella piena  indipendenza dal Potere Politico.
In effetti il ruolo del presidente del tribunale  è quello di impedire la dittatura e per questo ha la garanzia che non può essere
fatto decadere ed è eletto direttamente dal popolo. Ma il presidente del tribunale non dispone di  poteri di governo rendendo impossibile che lui faccia una dittatura. Ma come si vedrà , la manovra contro Palmerini era iniziata già a  Giugno, le prove dimostrano che era già in corso il progetto eversivo (vedi dopo).

2) il governo Quaglia ha dichiarato decaduto dalla presidenza dell’assemblea Caltarossa Thomas. Questo è eversivo della sovranità del popolo veneto, che ha dato alla Assemblea il potere di decidere chi fa il capo del governo, e chi non è compatibile con quella carica. Doveva essere eventualmente l’Assemblea a far decadere Caltarossa, e la sua riconferma era già nell’ordine del giorno del 29 agosto. Quindi non vi era alcun logica nel usurpare il ruolo di Caltarossa se non quello di impedire la partecipazione delle legittimi istituzioni.
Infatti Quaglia si è pure autoproclamato Capo dell’Assemblea convocandola per il 30 agosto. Eppure  era  stata l’Assemblea stessa alla sua presenza il giorno 19 marzo 2009 che lo aveva messo fuori ruolo dal Parlamento per incompatibilità con la presidenza del governo, riconoscendo Caltarossa (primo dei più votati) capo dell’Assemblea.

3) il governo Quaglia, per sfuggire all’accusa dei suoi crimini ha nominato 3 compari quali Giudici “savi”, per potersi fare giudicare dai suoi compari. Questo è illegale per il diritto internazionale , ma anche nello statuto di autogoverno la giurisdizione , l’esercizio della giustizia, è esercitata dal popolo veneto attraverso l’ Istituzione  “Tribunale del Popolo Veneto” , che ha un suo presidente indipendente della politica eletto direttamente. Il Governo non ha diritto di “smontare” a suo piacimento la magistratura, nè tanto meno nominare a suo piacimento i vertici: sovverte i diritti del popolo . Questo è vietato anche dalle leggi internazionali che pretendono l’imparzialità della giustizia, e per tanto Quaglia non ha alcuna giurisdizione valida anche qualora un qualche Stato gli contestasse dei crimini nel rispetto delle leggi internazionali , compreso lo stato italiano. D’altra parte Quaglia per primo ha disconosciuto la legge veneta e la giurisdizione del tribunale del popolo veneto e del suo presidente.

4) sistematica violazione dello Statuto: il governo Quaglia non ha mai rispettato gli statuti e le leggi, fregandosene dei ruoli istituzionali. Mmettendo in campo una polizia armata nei fatti senza alcuna legge approvata aveva violato lo statuto. Richiesto da Palmerini di sanare la questione , non è stato in grado di far accettare l’uso di “armi semi automatiche” da parte del governo nella serata del 26 giugno, poiché Palmerini richiese l’unanimità prevista dalla legge. Così Quaglia chiese poteri speciali al parlamento, e in parte li ottenne ma mentendogli il 7 luglio.

5) bugie al parlamento: in data 7 luglio Quaglia e Bortotto hanno mentito al parlamento, in quanto è stato esplicitamente chiesto loro se c’era l’intenzione di usare armi per la costituenda “polizia nazionale”. Bortotto, con la ratifica di Quaglia, esplicitamente richiesti da Caltarossa (riconosciuto presidente dell’Assemblea) mentirono al parlamento dicendo che non vi era l’intenzione di usare armi, mentre invece pochi giorni prima Quaglia e Bortotto avevano tentato di far approvare un decreto che esplicitamente prevedeva l’uso di “armi semiautomatiche”. Il decreto non passò perché  Palmerini richiese l’unanimità, criterio di legge per l’approvazione dei decreti del governo. Questo produsse le ire di Quaglia e Bortotto.
Quaglia infatti dimise tutti i ministri, nel tentativo di approvare da solo le legge, ancora una volta impedito da Palmerini che richiedeva almeno qualche ministro in carica. L’intenzione di Quaglia di armare il corpo è stata palesemente affermata dallo stesso anche a mezzo stampa.
Lo spregio per il parlamento si dimostra anche nel decreto del 19 agosto ha perfino dichiara sospesa una legge del Parlamento data 25 giugno 2009,  una legge che riapriva le elezioni del Parlamento “in zonta”.

5) a seguito di un controllo informatico richiesto da Zanatta, sono emersi alcuni reati fiscali a carico suo e di Quaglia e l’uso delle
Istituzioni per coprire traffici illegali. I documenti che li comprovano sono stati presentati all’assemblea il 29 agosto e   secretati per ordine dell’Assemblea che ha però ordinata la pubblicazione qualora Quaglia e accoliti continuassero nell’usurpazione. Questa evenienza si è realizzata fin dal 30 agosto ma palesemente nel mese di ottobre .

6) diffamazione a mezzo stampa: Quaglia, imboccato da Bortotto, ha presentato come  presunta prova di colpevolezza di Palmerini un documento nel quale Palmerini chiedeva di essere sentito dalla magistratura italiana. Nonostante le dimostrazioni date da Palmerini, e l’ampia documentazione disponibile che dimostravano l’impossibilità delle accuse, Quaglia ha utilizzato indicandolo come prova per sostenere la  necessaria “sospensione” di Palmerini. Tuttavia il documento è risultata  una evidente esca che serviva a far entrare il diritto di autogoverno nel processo sui Serenissimi, in quanto Palmerini al tempo non poteva essere delatore di alcunché poiché non frequentava alcun movimento di  stampa venetista. Inoltre Palmerini è stato accusato dal  movimento di  Bortotto di aver fatto arrestare Segato, quando dalla lettura dei documenti è risultato evidente il contrario, cioè che Palmerini ha  ottenuto e favorita la scarcerazione di Segato nel marzo 2000 (Segato fu  costretto a dichiararsi italiano dalla magistratura e a disconoscere le Istituzioni di Autogoverno)

Il deKreto del 19 agosto di Quaglia  è stato dichiarato nullo dall’assemblea del 29 convocata legittimamente su richiesta di 4 parlamentari, e Quaglia e il suo governo dichiarato decaduto ed interdetti a vita  dalle cariche pubbliche  i suoi accoliti.

A favore tutti i parlamentari, compreso De Pieri che 2 mesi dopo si unisce a Quaglia a seguito del fatto che l’Assemblea gli nega il ruolo di Capo di Governo (venne eletto Palmerini)

Successivamente e da recenti indagini è risultato anche che i siti usati da Quaglia e Bortotto sono stati registrati il 22 giugno e il 4 agosto, quindi prima di ogni contestazione a Palmerini. Questo dimostra la programmazione dell’atto eversivo ben meditata da tempo, un progetto dietro il quale si nascondono forze eversive certamente filo italiane. In particolare, Bortotto è un ex-poliziotto, Zanatta (titolare dell’ altro sito) ha parenti stretti dei Carabinieri.

Negli attuali siti si usano i simboli i nomi delle Istituzioni di Autogoverno e in proprietà di Palmerini, oltre che  le opere intellettuali lavoro di Palmerini. Questi furti sono penalmente ed economicamente perseguibili. Si usano  anche idee e l’uso di articoli giornalistici che in realtà riguardano  successi delle attività di autogoverno che loro fanno credere come loro  lavoro.

Questi comportamenti verranno perseguiti su tutti i piani, e le persone responsabili vedranno che con la legislazione veneta non si scherza.

D’altra parte, chi non risponde alla legge veneta deve rispondere a quella italiana, e i reati sono molti.

Si arriverà  quindi  ad accertare la sussistenza della giurisdizione veneta sulla pelle di chi disconosce la giurisdizione veneta stessa.

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