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7 Novembre 2009

Ecco alcuni crimini per i quali l’Assemblea ha fatto decadere Quaglia

admin Comunicati Stampa

Il 13 agosto 2009, il Presidente del Tribunale del Popolo Veneto, Loris Palmerini, aveva chiesto le dimissioni di Quaglia, a seguito della scoperta di gravi illeciti da parte di Quaglia e altri, compresi reati di eversione e reati fiscali. Nella richiesta, resa pubblica il 15, ha annunciato che avrebbe dimostrato la colpevolezza di Quaglia nella Assemblea del Parlamento che fu convocata il giorno dopo.

Il 16 agosto 2009, su richiesta di 4 parlamentari come previsto dallo statuto, il Presidente dell’Assemblea Caltarossa convocò urgentemente il Parlamento per discutere delle questioni. L’autoconvocazione dell’Assemblea era cosa dovuta, e Caltarossa era presidente dell’Assemblea fin dal 19 marzo. Infatti  quel giorno l’Assemblea aveva nominato Quaglia Capo del Governo mettendolo fuori ruolo dal Parlamento per incompatibilità , riconoscendo quindi  la presidenza dell’Assemblea  a  Caltarossa (rimasto primo dei più votati). Quaglia stesso per mesi ha riconosciuto Caltarossa come capo dell’Assemblea.

Il 19 agosto il Governo Quaglia, senza ministri approvati dal Parlamento, tentava il colpo di Stato con un deKreto mai pubblicato.

In esso Quaglia dichiarava sospeso il presidente del Tribunale, si autoproclamava capo dell’Assemblea, nominava dei giudici suoi compari, convocava l’assemblea per il 30 agosto. Il deKreto di Quaglia è stato dichiarato nullo dall’assemblea del 29 convocata legittimamente . Anche  l’assemblea del 5  settembre, già programmata dalla legge del giugno 2009, ha confermato la cosa, rendendo superflua ogni altra considerazione di legittimità.

Nel  deKreto illegale del 19 agosto di tentato colpo di Stato , il “governo” Quaglia aveva dichiarato:

1)  “sospeso” Palmerini Loris dalla presidenza del Tribunale del Popolo Veneto, ma lo Statuto di fondazione del Tribunale lo impedisce in quanto afferma chiaramente che il Presidente del Tribunale agisce nella piena “indipendenza dal Potere Politico”, e in effetti nello statuto un ruolo primario del Presidente del Tribunale è quello di impedire la dittatura è per questo ha la garanzia che non può essere fatto decadere ed è eletto direttamente dal popolo e dispone di una sua sovranità. Ma non dispone di poteri di governo ad eccezione della sua sicurezza personale. Il presidente del Tribunale era stato messo sotto accusa da Bortotto già da inizio Giugno, periodo nel quale era già in corso il progetto eversivo (vedi dopo) con la registrazione di siti abusivi scoperti in seguito.

2) il 19 agosto il governo Quaglia ha dichiarato decaduto dalla presidenza dell’assemblea Caltarossa Thomas, scavalcando i poteri dell’Assemblea. Qualche giorno dopo Quaglia si è perfino autoproclamato Capo dell’Assemblea convocandola per il 30 agosto .Ma era stata l’Assemblea stessa alla sua presenza il giorno 19 marzo 2009 che lo aveva messo fuori ruolo dal Parlamento per incompatibilità con la presidenza del governo, riconoscendo Caltarossa (primo dei più votati) capo dell’Assemblea.

3) il governo Quaglia, per sfuggire alle accusa di suoi crimini pronunciate da Palmerini ha nominato anche 3 compari quali Giudici “savi”, per potersi giudicare da sè, tuttavia la giurisdizione di giustizia è esercitata dal popolo nella Istituzioni di Autogoverno “Tribunale del Popolo Veneto” e non spetta al Governo poterla “smontare” a suo piacimento. Questo è vietato anche dalle leggi internazionali, ma si tratta di una violazione dello statuto sulla giustizia.

4) bugie al parlamento: in data 7 luglio Quaglia e Bortotto hanno mentito al parlamento, in quanto è stato esplicitamente chiesto loro se c’era l’intenzione di usare armi per la costituenda “polizia nazionale”. Bortotto, con la ratifica di Quaglia, esplicitamente richiesti da Caltarossa (presidente dell’Assemblea) mentirono al parlamento dicendo che non vi era l’intenzione, mentre invece pochi giorni prima Quaglia e Bortotto avevano tentato di far approvare un decreto che esplicitamente prevedeva l’uso di “armi semiautomatiche”. Il decreto non passò perché Palmerini richiese l’unanimità del governo, criterio di legge per l’approvazione dei decreti del governo. Questo produsse le ire di Quaglia e Bortotto. Quaglia infatti dimise tutti i ministri, nel tentativo di approvare da solo le legge, ancora una volta impedito da Palmerini che richiedeva almeno qualche ministro in carica. L’intenzione di Quaglia di armare il corpo è stata palesemente affermata dallo stesso anche a mezzo stampa. (aggiornamento : il giorno 5 novembre sono stati denunciati per avere il controllo di un “arsenale” di armi , a dimostrazione che mentivano)

5) a seguito di un controllo informatico richiesto da Zanatta, sono emersi alcuni reati fiscali a carico  di Quaglia e Zanatta cioé l’uso delle Istituzioni per coprire traffici illegali. I documenti che li comprovano sono stati tenuti secretati per ordine dell’Assemblea che ha però ordinata la pubblicazione qualora Quaglia e accoliti continuassero nell’usurpazione dei simboli. Questa evenienza si è realizzata fin dal 30 agosto, il 6 settembre, il 25 ottobre.

6) sistematica violazione dello Statuto: il governo Quaglia non ha mai rispettato gli statuti e le leggi, fregandosene dei ruoli istituzionali anche quando richiamato da preciso decreto del presidente del Tribunale, mettendo in campo una polizia senza alcuna legge approvata. Nel decreto del 19 agosto ha perfino dichiarata “sospesa” una legge del Parlamento datata 25 giugno 2009, una legge che riapriva le elezioni del Parlamento “in zonta”. Questo non è ammesso in alcuna democrazia.

7) diffamazione a mezzo stampa: Quaglia, imboccato da Bortotto, ha presentato come  presunta prova di colpevolezza di Palmerini un documento nel quale Palmerini chiedeva di essere sentito dalla magistratura italiana.Nonostante le dimostrazioni date da Palmerini, e l’ampia documentazione disponibile che dimostravano l’infondatezza delle accuse, Quaglia ha utilizzato il documento per sostenere la necessaria “sospensione” di Palmerini. Tuttavia il documento è risultata una evidente esca che serviva a far entrare il diritto di autogoverno nel processo sui serenissimi, in quanto Palmerini non poteva essere delatore di alcunché poiché non frequentava alcun movimento venetista al tempo dei fatti. Inoltre Palmerini è stato accusato dal  movimento di Bortotto di aver fatto arrestare Segato, quando dalla lettura dei documenti è risultato evidente il contrario, cioè che Palmerini ha ottenuto e favorita la scarcerazione di Segato nel marzo 2000 (Segato fu costretto a dichiararsi italiano dalla magistratura e a disconoscere le Istituzioni di Autogoverno) – Aggiunta: nel recente libro di lettere di Segato dal carcere, risulta che Segato ha subito carcere ingiusto perché rifiutò di accusare falsamente Palmerini e collegarlo ai Serenissimi da cui è sempre stato estraneo.

Da indagini del settembre 2009 è risultato che i siti usati da Quaglia e Bortotto sono stati registrati il 22 giugno e il 4 agosto, quindi prima di ogni contestazione e di dichiarazione su Palmerini. Questo dimostra la programmazione dell’atto eversivo ben meditata da tempo, un progetto dietro il quale si nascondono forze eversive certamente filo italiane. In particolare, Bortotto è un ex-poliziotto, Zanatta (titolare di altro sito) ha parenti stretti dei Carabinieri. Nelle recenti indagini sulla “Połisia” Zanatra non risulta nemmeno indagato.

Nei  siti abusivi si usano i simboli i nomi, simboli delle Istituzioni di Autogoverno, oltre che  le opere intellettuali lavoro di Palmerini. Questi furti sono penalmente ed economicamente perseguibili. Si usano anche idee e l’uso di articoli giornalistici che in realtà riguardano successi delle attività di autogoverno che gli abusivi della “Połisia”  fanno credere essere  loro lavoro.

Questi comportamenti verranno perseguiti su tutti i piani, e le persone responsabili vedranno che con la legislazione veneta non si scherza perché se si disconosce quella veneta si subisce quella italiana.

cronistoria del tentato colpo di stato Comunicato sulla vicenda “Połisia veneta”

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